Ci sono vini rossi che stanno ai margini dello stereotipo del vino rosso. Chiamali, se vuoi, “sottili”. Sono rossi alla vista, o comunque ottenuti da una vinificazione in rosso. Hanno struttura contenuta, tannini delicati, gusto scorrevole. Così scorrevole e delicato che li puoi servire anche freschi, quasi come i bianchi. Si sono spese parole infinte per classificarli: rossi estivi, rossi eleganti, rossi femminili, rossi delicati, rossi vivaci. I francesi li hanno anche chiamati vini “glu glu”.
Sono vini rossi, ma non troppo rossi, se associamo al concetto di vino rosso il corpo possente, l’astringenza tannica e la complessità dell’affinamento in legno.
Questi vini sono semplicemente ottenuti da vigne molto giovani, o da vitigni poveri di tannini, o da zone fresche, o da vinificazioni volutamente leggere e delicate. Sono vini generalmente giovani e per questo hanno costi anche accessibili. Non è detto che non possano invecchiare, ma non è quella la loro prerogativa. Sono fatti per essere immediatamente gustosi e beverini.
Si prestano ad essere stappati in molte occasioni, anche fuori pasto, all’aperitivo, a un picnic. A tavola sono versatili e soprattutto si abbinano bene anche alla cucina semplice e leggera di tutti i giorni. Non è che mangiamo la lepre in salmì o il cinghiale in umido tutti i giorni, vero?
Avendo tannini poco pronunciati si possono raffreddare, quasi come i bianchi per goderli anche d’estate con piatti freddi per esempio.
Che ne pensi?
Quelli che seguono sono alcuni vini “rossi ma non troppo” subito disponibili nel magazzino di EURhorEKA!
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CANTINA DELLA VOLTA – Lambrusco di Sorbara DOC Trentasei 2013 💰
È rosso ed è effervescente. È un metodo classico addirittura! Con i salumi va a nozze, ma provatelo anche con la pizza! (disponibile anche l’annata 2015)
KOLLERHOF – Alto Adige Pinot Nero Mazon 2019 💰
Il Pinot nero – si sa – è elegante per definizione. Quello di Kollerhof, proveniente dall’altopiano di Mazzon nel comune di Egna, si presta per esempio ad abbinarsi con le carni bianche.
SANDRO FAY – Rosso di Valtellina Tei 2019 💰
È un Nebbiolo, sì. Ma un nebbiolo di montagna. Proviene da vigne sulle pendici delle Alpi Retiche, dove le viti affondano le radici nella roccia dura. È vinificato con mano leggera; la tradizione lo vuole abbinato alla bresaola.
CANTINE VALLANA – Colline Novaresi Spanna 2016 💰
Questo è un Nebbiolo in uvaggio con la Vespolina ed è prodotto ai piedi del Monte Rosa. Vino estremamente fine e minerale. Provatelo con gnocchi di patate ai quattro formaggi.
CLAUDIO MARIOTTO – Colli Tortonesi Freisa Braghe 💰
La Freisa è snobbata fuori dal Piemonte, è invece un vitigno dignitoso, capace di dare vini gustosi, fruttati, vivaci, sicuramente non tannici. Il vino da merenda, oppure per accompagnare un piatto di pastasciutta.
LA PLANTZE – Valle d’Aosta Torrette Superieur 2018 💰
Uno dei rossi più popolari della Val d’Aosta a base del vitigno locale Petite Rouge. Fruttato, sapido, ma allo stesso tempo scorrevole e poco tannico. La fontina è la morte sua, ça va sans dire.
GIUSEPPE GORELLI – Brigo 2019 💰
È un Sangiovese in purezza di Montalcino, stesse vigne del Brunello. Ma il Brigo è fatto con le piante più giovani, quelle che non hanno ancora l’età per fare il grande rosso strutturato e allora Gorelli propone un vino leggero e vivace col sapore di Montalcino. Provatelo col pollo arrosto.
TENUTA SETTE CIELI – Toscana IGT “Yantra” 2019 💰
Anche Bolgheri può dare vin i sottili. Basta andare sulle colline alle spalle del litorale, nel comune di Monteverdi Marittimo, e vinificare il Cabernet Sauvignon solo in acciaio. Tanto gusto e poca potenza. Da provare con baccalà alla livornese o polpo in umido.