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Kollerhof. Il Pinot nero di Mazzon

Mazzon, o Mazon (Mazzone in Italiano) è una frazione del comune di Egna in provincia di Bolzano. Si tratta di un piccolo altopiano sulla sinistra dell’Adige, che è diventato il “Paradiso italiano del pinot nero”.

Il Pinot nero arrivò in Alto Adige nell’800, quando il territorio apparteneva ancora all’Austria e il vitigno francese si diffuse soprattutto sulla destra dell’Adige. È della fine del secolo la prima citazione di Pinot nero a Mazzon, precisamente del 1896. Ma solo nel 1963 “Mazzon” coparve nell’etichetta di un Pinot Nero, grazie a Hofstätter, il cui vino “Barthenau. Vigna Sant’Urbano” è diventato una vera icona del Pinot nero altoatesino. Infine Gottardi ne ha fatto un elemento distintivo del proprio Pinot nero a partire dal 1997.

Insomma Mazzon, un piccolo fazzoletto di terra con qualche maso in mezzo, è diventato il territorio più vocato del Pinot nero della regione, o forse della nazione, al punto tale che dagli anni ’80 i frutteti sono stati sostituiti da vigne, la coltivazione da pergola è passata a guyot e il Pinot nero diventa la varietà più presente.

Il territorio di Mazzon si presenta come un terrazzo inclinato fra 300 e 450 m protetto dalle montagne e aperto all’influenza dell’Ora del Garda, il vento che soffia forte da sud. Il Monte Corno alle spalle di Mazzon ritarda l’arrivo del sole mattutino sulle vigne e mantiene la freschezza notturna più a lungo. L’ottima esposizione a ovest prolunga l’irraggiamento del sole la sera! 

Ma c’è di più. I terreni sono calcarei, piuttosto profondi e ricchi di scheletro. Il sottosuolo di Mazzon è un blocco di rocce calcaree antichissime fra cui la dolomia. Il suolo in superficie è composto da depositi fluvio-glaciali,i vigneti sono terrazzati. L’argilla è poca ma comunque superiore alle altre zone dell’Alto Adige!

Insomma quello di Mazzon e quello di Kollerhof è un Pinot nero d’eccezione.

È qui che da 3 secoli esiste il maso Kollerhof, gestito oggi dal vignaiolo Heerbert Visintin, che coltiva in tutto 6 ettari e produce circa 20.000 bottiglie l’anno di Pinot nero. Dal 2012 Il Pinot nero di Kollerhof si chiama appunto “Mazzon”.

Il Pinot nero di Mazzon su EURhorEKA!

KOLLERHOF – Alto Adige Pinot Nero Mazon 2019

HOFSTATTER – Alto Adige Pinot Nero “Barthenau Vigna S. Urbano” 2016


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Cantina della Volta

Cantina della Volta è un’azienda emiliana con una storia romantica alle spalle e una vocazione per gli spumanti metodo classico. La Famiglia Bellei è stata un attore importante nella produzione e nel mercato del Lambrusco per un secolo. La loro attività aveva sede vicino all’argine del Naviglio di Bonporto, che permetteva il traffico merci per via fluviale. La “volta” era la manovra che le imbarcazioni facevano per riprendere la navigazione verso Modena. La vela di queste barche è rimasta nel simbolo di “Cantina della Volta”. Con questo nome l’azienda esiste in realtà solo dal 2010, fondata da Christian, con un’idea originale e coraggiosa.

La scelta originale e coraggiosa, e del tutto controcorrente, è stata quella di produrre esclusivamente spumanti Metodo Classico nelle terre del Lambrusco. E lo hanno saputo fare egregiamente, sia con i vitigni autoctoni (Lambrusco di Sorbara) sia con vitigni alloctoni (Chardonnay e Pinot nero). Appassionati di Champagne, Christian e suo padre avevano viaggiato molto in Francia, soprattutto a Epernay e Reims, non solo per hobby ma anche per apprendere l’arte della produzione dello Champagne.

In questo modo Christian Bellei e il padre, attraverso un’attività familiare e una passione personale, hanno trasformato la tradizione locale del Lambrusco in un’eccellenza non solo regionale, ma nazionale.

Il Lambrusco di Sorbara è il meno colorato e corposo fra le varietà di Lambrusco, ma anche il più elegante nei profumi e il più ricco di acidità. La versione spumante rosé di Cantina della Volta è diventata un vino cult.

Gli spumanti di Cantina della Volta vengono regolarmente premiati dalle principali guide italiane a partire da Gambero Rosso e Slow wine.

Le etichette di Cantina della Volta su EURhorEKA!


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Bollicine nostrane per tutti i gusti

Spumanti accattivanti e piacevoli provengono non solo dalle zone classiche, Trento, Oltrepò Pavese, Franciacorta, ma anche dal resto d’Italia, talvolta con vitigni autoctoni.

In previsione del periodo festivo di fine anno, abbiamo rifornito la nostra selezione di bollicine. Troverete soprattutto Metodo Classico, ma anche qualche proposta originale per i più curiosi.

FRIZZANTI ANCESTRALI – DETTI ANCHE “PET NAT”

Sono bollicine alternative, ottenute dalla rifermentazione di un vino imbottigliato con i propri lieviti (imbottigliato prima che la fermentazione alcolica sia terminata). Non hanno limiti geografici né varietali. Sono prodotti ovunque con qualunque vitigno.  Sono secchi e leggeri, facili da bere, dissetanti, versatili. Sono giovani, alternativi, moderni, immediati. Li servi come aperitivo o ai pasti, vanno d’accordo con salumi e formaggi freschi, con le insalate di pasta, di riso, di farro e di quello che più ti piace. Muoiono sulla pizza, meglio di una birra; se siete dei veri alternativi li provate anche col sushi.

ABATE NERO

Con sede a Lavis, fra le alte colline a nord-est di Trento, Abate Nero è una storica cantina spumantistica che ha saputo valorizzare la denominazione TRENTODOC. Lunghi affinamenti sono artefici di un’effervescenza cremosa che mette in evidenza la profondità del gusto

CANTINA DELLA VOLTA

Cantina della Volta si è fatta conoscere per la sua storia romantica e la scelta controcorrente di produrre esclusivamente Metodo Classico nelle terre del Lambrusco. Lo fa egregiamente sia con i vitigni autoctoni (Lambrusco di Sorbara) sia con vitigni alloctoni (Chardonnay e Pinot nero). Etichette premiate da molte guide come Gambero Rosso e Slow wine.

COLONNARA

Una cantina cooperativa fatta di oltre 100 piccoli contadini che garantiscono la qualità delle proprie uve. Cavallo di battaglia è proprio lo spumante a base di Verdicchio, uno dei principali vitigni a bacca bianca che abbiamo in Italia, particolarmente adatto alla spumantizzazione grazie alla sua gustosa acidità.

DAMILANO

Storica cantina piemontese, radicata nella Langa del Barolo. E sappiamo quanto il Piemonte e le Langhe non siano esenti da una vocazione spumantistica. Damilano produce i propri spumanti metodo classico con Chardonnay e Pinot nero con un risultato che coniuga profondità, eleganza e struttura.

FERGHETTINA

Secondo Slow wine 2023: “Una delle aziende più importanti della denominazione [Franciacorta], sia per estensione di vigna coltivata, sia per qualità di prodotto”. Secondo Gambero Rosso 2023: “La famiglia Gatti ha scritto una delle più belle pagine della Franciacorta: una storia di successo legata al merito e al talento”.

HOFSTÄTTER

Grande cantina privata altoatesina, famosa per i suoi Pinot nero di Mazzon ma anche per i bianchi dalla grande personalità prodotti sulla riva destra dell’Adige. Meno famosa per i suoi spumanti, che invece meritano un assaggio. Metodo Classico prodotto con Chardonnay, Pinot nero e Pinot bianco e una maturazione di oltre 24 mesi sui lieviti.

MONSUPELLO

Azienda mitica dell’Oltrepò Pavese, ormai giunta alla seconda generazione. Specializzata da sempre nella produzione spumantistica, è un punto di riferimento per il territorio e per tutta la Lombardia. Lo stile esalta la struttura e la personalità del Pinot nero in maniera impeccabile.

MONTELLORI

In Toscana nel Montalbano un vigneto a 475 metri di altitudine, da tempi non sospetti, dà vita a uno spumante Metodo Classico di tutto rispetto. Si tratta del Pas Dosé Millesimato di Montellori. Solo chardonnay, 3 anni sui lieviti.

ROSA DEL GOLFO

Alfiere del successo dei rosati del Salento, orgoglio enologico del Golfo di Gallipoli, l’azienda Rosa del Golfo con l’autoctono Negramaro produce anche un ottimo spumante metodo classico: generoso, fruttato, equilibrato e saporito.


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Cameriere, Champagne!

Champagne e Crémant. Rifornimento di bollicine francesi

Non è festa senza bollicine. Perciò abbiamo rifornito il nostro magazzino di Champagne e Crémant in previsione delle feste di fine anno con etichette selezionate.

Bollicine francesi da non sottovalutare

Bollicine francesi vuol dire Champagne, certo! Ci sono tuttavia anche interessanti spumanti prodotti in altre regioni della Francia, come Alsazia e Borgogna, accessibili, originali e gustosi.

La nostra gamma di Champagne in pronta consegna (fino ad esaurimento scorte)

AGRAPART

Récoltant manipulant, il cui valore è dato dalla maestria artigianale dimostrata da generazioni attive nella produzione, nonché dai vigneti posizionati nei comuni vocati di Avize, Cramant, Oger e Oiry nella Côte de Blancs. Gli Champagne Agrapart, a base Chardonnay, sono amati per la complessità dei profumi, la mineralità del gusto e la finezza delle bollicine.

ANDRÉ CLOUET

Non è un caso che quelle di André Clouet siano le etichette più belle della Champagne. La famiglia Clouet stampava alla corte di Luigi XV. Oggi coltiva Pinot nero in 10 ettari Grand Cru a Bouzy. Vinificazione in acciaio con lieviti indigeni. Stile impeccabile.

BERNARD ROBERT

Dalla Côte de Bar, il giusto rapporto qualità-prezzo.

BOLLINGER

Un nome, una garanzia.

BONNAIRE

Vigneron che già nel 1929 si è emancipato dalla vendita delle uve alle grandi maison per iniziare a produrre in proprio. Ha 20 ettari principalmente nella Côte de Blancs; oggi è in mano alla seconda generazione della famiglia. Produttore segnalato dalla guida Hachette.

CLANDESTIN

Una linea di Champagne raffinati ed esclusivi, fra la provocazione e la ricerca dell’eccellenza.

CLAUDE CAZALS

All’origine dell’attività vi è una famiglia di produttori di botti del sud della Francia. Dopo essersi trasferiti a Mesnil-sur-Oger nel 1897 sono diventati un nome di riferimento fra i vignerons nella Côte des Blancs, dove hanno 10 ettari di vigne. Riscuotono valutazioni eccellenti nella guida Hachette.

DE SOUSA

Celebre produttore indipendente di Avize, uno dei primi a convertire le vigne prima al biologico, e poi alla biodinamica. Un selossiano! Nei vini cerca la pienezza gustativa.

GOSSET

Maison ricca di storia e aneddoti, nata ad Aÿ, ma oggi con sede a Epernay. Lo stile dei vini è potente ma senza mai rinunciare alla giusta dose di freschezza e finezza.

GUIBORAT

Metti un patrimonio di vigne vocate nella Côte des Blancs, nei comuni Grand Cru di Cramant e Chouilly e metti una giovane coppia di viticoltori appassionati e entusiasti. Il risultato sono Champagne espressivi, frutto di vinificazioni in acciaio. Il legno è usato solo per i millesimati, i dosaggi sono bassissimi o assenti.

HUBERT PAULET

Esperienza e territorio sono le parole chiave di Hubert Paulet. Da secoli la famiglia lavora 8 ettari di vigne nella Montagne de Reims. I vini sono regolarmente segnalati e apprezzati dalla guida Hachette.

HURÉ FRÈRES

Due fratelli con 8 ettari di vigne Premier Cru nella Montagne de Reims. I vini si distinguono per la combinazione di aromi fruttati intensi e mineralità che dà potenza al gusto.

JACQUESSON

Non servono parole per descrivere la maison Jacquesson, già amata da Napoleone. Dal 1974 è gestita dalla famiglia Chiquet, vigneron di razza, che producono quanto di meglio si può chiedere allo Champagne in termini di personalità e territorialità. Il segreto è quello di un’attività da artigiani sotto l’insegna di una maison storica.

JEAN JOSSELIN

La famiglia Josselin coltiva 12 ettari nell’Aube dal lontano 1854. Dal 1957 vinificano in proprio e hanno lanciato i loro Champagne. I prodotti sono vigorosi e vivaci.

LARMANDIER-BERNIER

Vigneti in diversi comuni della Côte des Blancs, approccio biodinamico, tanto lavoro nel vigneto garantiscono alta qualità agli Champagne. Franchezza, intensità e potenza sono le caratteristiche distintive.

LEGRAS & HAAS

Brigitte Haas e François Legras hanno lanciato i loro Champagne nel 1991 a Chouilly, uno dei comuni classificati Grand Cru della Côte des Blancs. Lo stile dei vini cerca il compromesso perfetto fra corpo e freschezza.

MARC HÉBRART

Eleganza e precisione sono i principi ispiratori di questo piccolo produttore della Montagne de Reims. Pinot nero la varietà più impiegata.

PAUL BARA

Paul Bara, spentosi nel 2015, è stato il primo a mettere il proprio nome e cognome sulle etichette di Champagne. Dà continuità all’impresa la figlia. Con sede nella Montagne de Reims produce Champagne rigorosi e verticali a base Pinot nero.

PIERRE PAILLARD

Negotiant Manipulant dall’ottima reputazione. La produzione si basa su parcelle frammentate nel comune Grand Cru di Bouzy, nella Montagne de Reims. Soprattutto Pinot nero ma anche Chardonnay. Vini scattanti con frutto nitido.

PIERRE PÉTERS

Due stelle sulla guida della Revue du Vin de France: significa produzione solida ed affidabile di alto livello. La famiglia Péters produce Champagne a Mesnil-sur-Oger da un secolo. La freschezza e la florealità classica dello Chardonnay sono il loro cavallo di battaglia, ma non tralasciano corpo e lunghezza.

RÉMY LEROY

Un giovane produttore valorizza la tenuta di famiglia nell’Aube, dove il Pinot nero dà vini vigorosi e verticali grazie alla ricchezza di calcare del suolo. A questo si unisce un approccio rigoroso e di precisione in vinificazione con affinamenti lunghi e dosaggi bassi.

ROGER POUILLON

Quando piccolo è bello! Fondata dal nonno nel dopoguerra, l’attività oggi è portata avanti con successo da Élodie et Fabrice Pouillon. 6,5 ettari di vigneto complessivo sparpagliati in oltre 60 minuscole parcelle. La sede è a Mareuil-sur-Aÿ nel sud della Montagne de Reims.

ROSE DE JEANNE

Cédric Bouchard ha fondato il suo domaine Roses de Jeanne nel 2000 a Landreville nell’Aube. È un anticonformista in Champagne. Il suo obiettivo è quello di valorizzare il territorio con vinificazioni parcellari e privilegiando cuvée monovarietali.

TAITTINGER

Maison storica con molte vigne di proprietà ed ancora in mano alla famiglia fondatrice. Lo Chardonnay è il vitigno preferito, alla base della maggioranza delle cuvée e l’eleganza il tratto più evidente dello stile perseguito. Gli Champagne Taittinger sono affidabili e armonici.

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Il vino e il mare. Armonia di sapori.

La cucina del Grotta Marina incontra i vini di EURhorEKA!

Il prossimo evento esclusivo EURhorEKA! è alle porte. Mercoledì 7 dicembre ci troveremo al ristorante Grotta Marina in Via del Leone 24/r a Firenze. Dall’amuse-bouche al dessert, ogni preparazione sarà abbinata ad un vino diverso.

Vino bianco col pesce. Sì, ma quale vino con quale pesce? Sei curioso di saperne di più e soprattutto di fare un’esperienza di abbinamento guidata? Ebbene noi vogliamo metterci in gioco e approfondire le nostre convinzioni con piatti preparati dalla cucina del Grotta Marina e vini scelti dalla Germania alla Puglia.

La serata sarà introdotta e guidata in maniera informale e divertente da Fabio Ceccarelli, degustatore e relatore AIS, che spiegherà la scelta dei vini.

  • Mignon di pasta frolla al salmone marinato e hummus di ceci
    SPUMANTE METODO CLASSICO PAS DOSÉ 2017 – MONTELLORI
  • Moscardini in umido con cipolla croccante e polenta fritta
    VIGNA MAZZÌ ROSATO DEL SALENTO IGT 2018 – ROSA DEL GOLFO
  • Risotto alla zucca con tartare di scampi, pistacchio e olio al prezzemolo
    RUDESHEIM ESTATE RIESLING 2017 – BREUER
  • Ricciola con crema di patate viola, salsa barbabietola e cavolfiore marinato al barbecue
    CAPICHERA ISOLA DEI NURAGHI IGT 2019 – CAPICHERA
  • Pain d’épice con crema inglese
    VIN SANTO DI MONTEPULCIANO DOC 2006 – TRE ROSE

Appuntamento presso Grotta Marina in Via del Leone 24/R – Costo: € 60 – L’evento è riservato agli iscritti ad EURhorEKA!.

Info e prenotazioni: eurhoreka@gmail.com – tel. 392 3614035‬


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Bertani. Cantina dell’anno

La guida Vini d’Italia 2023 del Gambero Rosso premia Bertani come cantina dell’anno

Ebbene sì la Bertani ottiene questo importante riconoscimento dalla più prestigiosa delle guide ai vini pubblicate in Italia.

Questa la motivazione: “continua ad aggiornarsi e valorizzare una lunghissima tradizione vitivinicola, con uno stile che non ha mai ceduto alle lusinghe del mercato ma ha sempre dato valore al profilo delle uve della tradizione, declinate sia da fresche che da appassite, esaltandone le doti aromatiche e di finezza gustativa“.

Bertani è una cantina storica, fondata in Valpolicella nella metà dell’800. È stata la prima a esportare e far conoscere i vini della Valpolicella fuori dal Veneto e dall’Italia. Dopo aver acquistato la Tenuta di Villa Novare a Negrar è stata la prima a darsi da fare per mettere a punto la produzione dell’Amarone, il vino che fino ad allora era prodotto come incidente di percorso dalla vinificazione del Recioto.

Dopo un lavoro importante di studio e affinamento della tecnica enologica, Bertani inizia a produrre il proprio Amarone Classico nel 1958. Da allora l’etichetta non è mai cambiata.

PIÙ CLASSICO DI COSÌ?

Su EURhorEKA puoi trovare diverse annate dell’Amarone Classico Bertani, una vera icona della Valpolicella, insieme molte altre etichette valide della cantina veronese.

I vini di Bertani su EURhorEKA

Soave DOC BERTANI 2020

Valpolicella DOC Valpantena 2020

Valpolicella Classico DOC Le Miniere di Novare 2018

Valpolicella Ripasso DOC 2018

Valpolicella Ripasso 2019

Valpolicella Ripasso Classico Superiore DOC Catullo 2016

SECCO-BERTANI 2012

Valpolicella Classico Superiore DOC Ognisanti di Novare 2017

Amarone della Valpolicella Valpantena 2017

Amarone della Valpolicella Valpantena 2018

Amarone della Valpolicella Classico Villa Arvedi 2011

Amarone della Valpolicella Classico Villa Arvedi 2012

Amarone della Valpolicella Classico Bertani 2012

Amarone della Valpolicella Classico Bertani 2010

Amarone della Valpolicella Classico Bertani 2007

Amarone della Valpolicella Classico Bertani 2005


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Un mondo di bollicine

Martedì 22/11/22. Degustazione di vini effervescenti con abbinamenti intriganti

I vini con le bollicine nacquero come incidente di percorso, da scongiurare ad ogni costo. Ci volle poco, tuttavia, ad apprezzare il solletico dell’effervescenza sul palato e a tentare di riprodurla; fu questa l’origine della messa a punto di uno dei vini più iconici del mondo: lo Champagne.

A distanza di 3 secoli spumanti di qualità vengono prodotti in tutto il mondo con uve anche diverse. Nel periodo della pandemia i vini effervescenti sono la tipologia di vino che è cresciuta di più in termini di consumi. Bizzaro eh? In realtà no. I vini con le bollicine sono leggeri, rinfrescanti, briosi, versatili, non impegnativi, stanno bene con tutto.

Abbiamo organizzato un evento per apprezzare e comprendere meglio questa tipologia anche a tavola. Degusteremo 6 spumanti di qualità da 6 zone diverse: Franciacorta, Trento, Oltrepoò Pavese, la mitica Champange ma anche Puglia e Borgogna. La serata sarà introdotta e guidata in maniera informale e divertente da Fabio Ceccarelli, degustatore e relatore AIS.

Ogni vino sarà abbinato ad un piatto diverso. Non ci faremo mancare nulla.

Martedì 22 novembre – ore 20.30 – UN MONDO DI BOLLICINE

  1. Spumante Brut Rosé di Rosa del Golfo
    Tortino di Salmone
  2. Crémant de Bourgogne Brut Authentique di Henry Champliau
    Brie con confettura di mele
  3. Franciacorta Brut Milledí 2017 di Ferghettina
    Sformatino di carciofi con fonduta di formaggio
  4. Spumante Metodo Classico Brut Nature di Monsupello
    Crema di cannellini con gambero
  5. Trento Doc Extra Brut di Abate Nero
    Potage Parmentier con pane croccante
  6. Champagne Brut Cuvée de Résrve Invitation di Hure Frères
    Baccalà con carciofi violetti e olio aromatizzato al rosmarino

Appuntamento presso B Station in Via Romana 126/R – Costo: € 60 – L’evento è riservato agli iscritti ad EURhorEKA!.

Info e prenotazioni: eurhoreka@gmail.com – tel. 392 3614035‬


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Terčič. Bianchi di sostanza dal Collio.

Zona di confine il Collio, nell’estremità nord-orientale d’Italia, è salita alla ribalta per la qualità dei suoi bianchi.

La famiglia Terčič, è legata alla produzione del vino da lungo tempo, ma solo negli anni ’90 ha iniziato ad imbottigliare in proprio, staccandosi dalla cantina sociale. La sede si trova a San Floriano del Collio, considerato fra i territori più vocati di tutta la denominazione, grazie alla sua posizione ed esposizione.

I punti forti di questa regione vinicola sono il microclima, influenzato dalla Bora, il vento caratteristico triestino che arriva fin qui spazzando via l’umidità e determinando escursioni termiche, ma anche dalla vicinanza del mare, che dista in linea d’aria pochi km e dalla presenza delle Alpi alle spalle. Inoltre il terreno del Collio è una formazione geologica unica, la cosiddetta “Ponca“, argilla compattata e stratificata, risultato di un fondale marino preistorico.

Matijaz Terčič è considerato un vero artigiano del vino. Da alcuni anni lo affianca la figlia Marta, fresca di laurea in enologia. Il parco vigne dei Terčič ammonta a neanche 10 ettari in totale. I vigneti si estendono in parte fra le colline di San Floriano e in parte lungo il corso del fiume Isonzo. Le loro vigne sono inerbite ed hanno un’età media di 30 anni. Tutte le attività sia nel vigneto che in cantina sono condotte con l’obiettivo di creare vini di sostanza, il cui obiettivo principale sia la longevità. L’uscita delle etichette della cantina Terčič è ritardata rispetto a molte altre della zona. Quelli di Terčič non sono i bianchi leggeri e spensierati da bere in riva al mare al tramonto. Sono vini complessi ed evoluti, da tutto pasto. Mettono sempre in evidenza un carattere salino, che è il vero marker del terriotrio delle colline del Friuli orientale. Le uve coltivate sono prevalentemente bianche: Ribolla Gialla, Friulano, Pinot Grigio, Sauvignon, Chardonnay, Pinot Bianco. Terčič Produce in media 33.000 bottiglie l’anno.

I vini di Terčič su EURhorEKA!

Terčič – Ribolla Gialla 2020 (Venezia Giulia IGT)

IN SINTESI: La proverbiale freschezza della Ribolla gialla accompagna profumi intensi e corpo deciso; è un vino adatto ai pasti e non solo all’aperitivo. Lo distingue una spiccata sensazione salina.

Le uve provengono da un vigneto di 20 anni a San Floriano del Collio e sono vendemmiate a inizio ottobre. La vinificazione viene svolta in tini di acciaio. Le uve sono sottoposte a una breve macerazione pellicolare prima della fermentazione, per ottimizzare l’estrazione dei profumi. La fermentazione alcolica avviene a temperatura controllata e la fermentazione malolattica è impedita, per mantenere il massimo di freschezza. Il vino matura 7 mesi a contatto con i propri lieviti. Al termine viene illimpidito per decantazione naturale, in modo da non spogliare il vino con filtrazioni. Il vino viene ulteriormente affinato in bottiglia per oltre un anno prima di essere messo in commercio.

Terčič – Pinot Bianco 2018 (Venezia Giulia IGT)

IN SINTESI: floreale ed elegante, per chi nel vino non cerca potenza, ma finezza.

Il Pinot Bianco è coltivato lungo il corso dell’Isonzo su terreni profondi e ciottolosi. Il vino fermenta in tini di acciaio a temperatura controllata, non svolge la malolattica e matura a contatto con i propri lieviti per diversi mesi prima di essere imbottigliato. Questo gli conferisce corpo, gusto e predisposizione all’invecchiamento. Viene messo in commercio solo dopo almeno 15 mesi dalla vendemmia e intende evolvere per anni in bottiglia.

Terčič – Sauvignon “Scemen” 2016 (Venezia Giulia IGT)

IN SINTESI: Sauvignon di razza, che rende merito alla potenza del territorio del Collio. Olfatto su note di frutta tropicale e risvolti fumé. Gusto sostenuto.

Uno dei vini più importanti della cantina, un Sauvignon ricco, frutto di una selezione delle uve migliori dal comune di San Floriano in Collio e di una vinificazione con impiego di botti di rovere per la fermentazione alcolica. La vendemmia è manuale e selettiva, dopo la fermentazione in tonneau non nuovi, il vino, senza svolgere la malolattica, resta sui lieviti per diversi mesi. Viene infine illimpidito per decantazione naturale e affina ancora in bottiglia per due anni prima di essere messo in commercio.

Terčič – Collio Pinot Grigio 2018

IN SINTESI: Un vino in tensione continua fra avvolgenza, struttura e freschezza. Al naso prevalgono profumi di frutta matura come pera, albicocca e ciliegia.

Il Pinot grigio si è ambientato talmente bene nelle marne stratificate del Collio Goriziano da esser considerato autoctono. Questo vino proviene da vigneti di oltre 20 anni con rese molto basse per assicurare concentrazione e qualità. La vendemmia è manuale e selettiva, eseguita a fine settembre. La fermentazione alcolica avviene in acciaio a temperatura controllata, la malolattica non è svolta. Il vino acquisisce complessità e struttura restando per un anno a contatto con i lieviti in acciaio. Infine riposa ancora 10 mesi in bottiglia prima di essere messo in commercio.


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Vino da abbinare alla zucca. Riesling, what else?

Oggi festeggerete tutti Halloween e la zucca sarà spesso più di una mera decorazione, in molti casi sarà protagonista del menù o di qualche proposta gastronomica.

Avete mai pensato a quali vini valorizzano al meglio l’abbinamento con la zucca? Non c’è una regola ferrea, è logico; ogni piatto va assaggiato e ognuno ha il proprio gusto personale. Ma ragioniamoci un po’.

Se pensiamo al sapore spiccatamente dolciastro della zucca, sicuramente vorremmo bilanciarlo con un vino altamente rinfrescante. Se pensiamo che la zucca è un ortaggio e di per sé non ha struttura importante, non provoca succulenza, ebbene anche le preparazioni a base di zucca nella maggior parte dei casi sono piatti di struttura limitata; dunque meglio optare per un vino bianco piuttosto che rosso. 

Siccome la zucca da sola ha un aroma intenso ma monocorde e assai dolciastro, spesso viene arricchita con spezie, aromi o comunque altri ingredienti per incrementare il sapore. Allora il vino bianco scelto dovrà essere sì fresco, ma anche intenso e saporito

Per queste ragioni il Riesling è una scelta azzeccata con la zucca. Non resta che provarlo. Noi l’abbiamo fatto e ne siamo ancora più convinti.

Proposte da provare (non solo per Halloween)

F. LOWENSTEIN – Rheingau Riesling Genusswein 2021

Un Riesling tedesco canonico, leggero, ideale con un risotto alla zucca gialla.

G. BREUER – Rheingau Riesling GB Sauvage 2019

Da un cru vocato lungo il Reno, è sottile ed elegante, minerale e persistente. Perfetto per accompagnare una vellutata di zucca profumata al curry con del bacon croccante.

G. BREUER – Rheingau Riesling Halbtrocken GB Charm 2019

La versione del Riesling con residuo zuccherino, non dolce, ma leggermente abboccato. A noi piace come aperitivo con finger food, pensatelo in abbinamento con zucca fritta spolverata di paprika piccante.

FRANZ HIRTZBERGER – Riesling ” Federspiel” Steinterrassen 2018

Proviene dal Wachau, la cosiddetta “Borgogna dell’Austria”. È un Riesling decisamente secco e molto centrato sul frutto, firmato da uno dei nomi più importanti della regione. Immaginatelo con degli scampi o gamberi al vapore su una crema di zucca.

NIEDRIST – Alto Adige DOC “Berg” Riesling 2019

Prodotto ai piedi del Massiccio della Mendola in Alto Adige, è fresco, sapido e strutturato. Ci piacerebbe provarlo con dei bocconcini di pollo stufati con la zucca.

G. BREUER – Riesling Terra Montosa 2017

Riesling prodotto da un vigneto pedemontano molto antico. È una sintesi (o un ossimoro) di concentrazione e leggerezza. Da provare con formaggi e crema di zucca, oppure con penne con crema di zucca e salsiccia.

FALKENSTEIN – Alto Adige Val Venosta DOC Riesling 2018

In Val Venosta la coltivazione di mele ogni tanto lascia spazio a qualche vigna, attaccata alla roccia granitica delle Alpi. È da qui che proviene questo Riesling vinificato in stile tedesco, gustoso e minerale. Perfetto per dei ravioli di zucca conditi con brurro e salvia.


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Ferghettina. Tre bicchieri al Blanc de Noirs

Il fascino della bottiglia quadrata non ha ingannato i degustatori del Gambero Rosso. Quest’anno l’autorevole guida ai vini d’Italia ha assegnato “Tre Bicchieri”, cioè il massimo riconoscimento, al Blanc de Noirs di Ferghettina “Eronero“. Questo Franciacorta per l’appunto è imbottigliato in una classica champagnotta e non nella bottiglia a fondo quadrato, che ha reso celebre la maison di Adro (BS). Ma la qualità del liquido nella bottiglia parla da sé!

La bottiglia a base quadrata è un’invenzione della cantina Ferghettina, brevettata e utilizzata inizialmente per il loro millesimato Milledì, un Franciacorta da solo Chardonnay, sottile ed elegante, come i grandi Blanc de Blancs della Côte de Blancs. Ne abbiamo parlato qui.

Il successo della bottiglia quadrata ha spinto l’azienda a utilizzarla anche per altre tipologie. Oggi si trovano in questa unica e riconoscibile bottiglia anche il Franciacorta Satèn e il Franciacorta Extra Brut. Entrambi sono prodotti in versione millesimata, segnale di indubbia serietà e attenzione alla qualità.

Ferghettina è una cantina strutturata ma gestita in maniera ancora artigianale. Gestisce 200 ettari di vigneto, tutti in regime biologico, collocati in diversi comuni nell’ambito della DOCG Franciacorta. Coltiva soprattutto Chardonnay e produce 7 diverse etichette.

I vini di Ferghettina, pardon gli spumanti, pardon i “Franciacorta“, si distinguono per un giusto compromesso fra finezza e complessità. Non sono mai banali, neanche nella versione più semplice non millesimata.

Il Franciacorta Satèn esprime perfettamente il concetto insito nella tipologia: la morbidezza! È data da una minor presenza di anidride carbonica in bottiglia, in altri termini: bollicine meno pungenti, insieme alla delicatezza di essere un blanc de blancs (solo uve bianche) e a un dosaggio di 6 g/l di zuccheri (ossia Brut), che ha il compito di arrotondare ogni spigolo creato dall’acidità.

Il Franciacorta Extra Brut 2015, appena uscito, è un campione di eleganza: nitido nel profumo centrato sugli agrumi e i fiori di campo, diritto al palato con corpo snello e acidità sferzante, ravvivata da una bollicina briosa e ben associata al gusto del vino con finale persistente e rinfrescante. Il dosaggio di solo 2 g/l di zucchero mette a nudo la qualità di uve di razza, provenienti da alcuni fra i migliori vigneti aziendali. Ha un affinamento sui lieviti di oltre 5 anni, pari alla tipologia Riserva.

Fra le novità uscite adesso c’è Il Franciocorta Extra Brut Eronero 2014, il cui nome ne rivela l’identità: “ero nero, Pinot nero, ma oggi sono bianco, grazie a una vinificazione senza le bucce; sono quello che i francesi chiamo blanc de noirs“, ossia uno spumante bianco prodotto da solo uve a bacca nera. Ha complessità di profumi di frutti di bosco, erbe balsamiche, spezie; ha una struttura da vino fermo; ha intensità e volume che riempiono la bocca ad ogni sorso. Ha grinta, ha un’acidità importante rivestita dalla potenza degli aromi fruttati del pinot nero. Il suo gusto avvolgente e persistente ha conquistato i degustatori del Gambero Rosso che lo hanno premiato col massimo riconoscimento: Tre Bicchieri!

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Franciacorta Brut Ferghettina non millesimato – 0,75 l

Chardonnay 85% Pinot nero 15% – affinamento sui lieviti: 36 mesi – dosaggio: 5 g/l

Franciacorta Brut Ferghettina non millesimato – magnum

Chardonnay 85% Pinot nero 15% – affinamento sui lieviti: 36 mesi – dosaggio: 5 g/l

Franciacorta Satèn 2017

Il Franciacorta morbido e delicato come la seta.

Franciacorta Satèn 2018

Il Franciacorta morbido e delicato come la seta

Franciacorta Brut Milledì 2016 – 0,75 l

Chardonnay 100% – affinamento sui lieviti: 48 mesi – dosaggio: 4 g/l

Franciacorta Brut Milledì 2017 – 0,75 l

Chardonnay 100% – affinamento sui lieviti: 48 mesi – dosaggio: 4 g/l

Franciacorta Extra Brut 2015 – 0,75 l

Chardonnay 80%, Pinot nero 20% – affinamento sui lieviti: 70 mesi – dosaggio: 2 g/l

Franciacorta Extra Brut “Eronero” 2014 – 0,75 l

Pinot nero 100% – affinamento sui lieviti: 84 mesi – dosaggio: 4 g/l


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