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Bianchi delle Langhe

Saranno meno gettonati e famosi dei rossi, ma anche i bianchi nelle Langhe sono grandi vini, troppo spesso ignorati ingiustamente. Le uve bianche coltivate nelle Langhe sono sia varietà autoctone che alloctone e i risultati sono affascinanti. Ve ne proponiamo tre.

ARNEIS

L’Arneis (forma dialettale piemontese per “arnese”) è un’uva a bacca bianca tipicamente langarola, si trova soprattutto nella sinistra del fiume Tanaro, dove dà vita ad una vera e propria DOCG: Roero Arneis. In realtà questa uva è coltivata in tutta l’area delle Langhe. Una volta era utilizzata come complementare del Nebbiolo, per ingentilirlo. Oggi invece è frequente vinificare l’Arneis in purezza e farne un bianco fresco e giovane, perfetto come aperitivo, con gli antipasti o con i frutti di mare.

Quello di Matteo Correggia, che abbiamo disponibile nel nostro magazzino, proviene da vigneti con terreno sabbioso, per questo il vino dimostra grande finezza. La vinificazione prevede per una piccola parte delle uve anche una fermentazione con le bucce, che conferisce corpo e rotondità, mentre la maggioranza è vinificata in bianco (senza bucce) in tini di acciaio in ambiente riduttivo. Il risultato è un vino ricco di profumo e freschezza, ma non privo di corpo e pienezza al centro bocca. Ottimo sulla frittura o sulle acciughe marinate!

M. CORREGGIA – Roero Arneis DOCG 2020

NASCETTA

La Nascetta è un’altra uva bianca autoctona piemontese, anzi proprio delle Langhe. Si tratta di un vitigno dimenticato, che stava per scomparire, fino a che il produttore Elvio Cogno nel 1994 l’ha vinificata in purezza e l’ha fatta conoscere. Ne è valsa la pena perché è un vitigno semi-aromatico, con profumo che ricorda fiori primaverili, frutta esotica, erbe aromatiche, talvolta agrumi. Ha discreta struttura e buona acidità. È proprio un peccato farsela scappare.

Su EURhorEKA! abbiamo il vino bianco Langhe Nascetta di Castello di Perno: è vinificato solo in acciaio, con una macerazione pellicolare prefermentativa. Vuol dire che i grappoli vengono pressati e viene mantenuto il contatto bucce-succo per alcune ore a freddo prima che inizi la fermentazione. Questo contribuisce all’estrazione dei profumi e del colore, ma non di sostanze astringenti. Il risultato è un vino di medio corpo, molto profumato e scorrevole al palato, con una chiusura anche minerale che lo rende molto gastronomico. Provarlo con primi piatti con verdure e formaggi.

CASTELLO DI PERNO – Langhe Nascetta DOC 2018

CHARDONNAY

Lo Chardonnay, incontrando la marna argillo-calcarea delle Langhe, dà origine a vini strutturati e complessi. Si presta alla vinificazione con maturazione in legno. Tale è il vino che vi proponiamo, di un grande produttore langarolo come Bruno Rocca.

Il Langhe Chardonnay di Bruno Rocca si chiama “Cadet“. È un vino generoso, dal colore dorato, dai profumi evoluti, caratteristici delle versioni più affascinanti di questo vitigno. Ricorda burro fuso, canditi, miele, frutta secca. Al gusto è potente, avvolgente e sapido. Un vino da provare su pesci arrosto, carni bianche, oppure anche sul vitello tonnato.

BRUNO ROCCA – Langhe Chardonnay Cadet 2018

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I Barbaresco autentici di Bruno Rocca.

15 ettari vitati in posizioni invidiabili fanno di Bruno Rocca un produttore mitico, consolidato e affidabile di Barbaresco. Il suo nome è legato in maniera indissolubile al cru Rabajà; non si può infatti parlare di Barbaresco Rabajà (storica e pregiata menzione geografica aggiuntiva) senza fare riferimento al nome e ai vini di Bruno Rocca.

La filosofia produttiva è perfettamente espressa da una frase scritta sul sito della cantina: « … il nostro obbiettivo non è quello di “fare” il vino …. È la nostra terra che firma i vini, non il produttore».  

Oggi guida la cantina Francesco Rocca, figlio di Bruno; i suoi vini da Nebbiolo sono prodotti con poco interventismo, anzi nel rispetto di quello che il territorio sa dare. E si tratta di un territorio di primo piano: quello della Langa di Barbaresco con i suoi cru Currà (comune di Neive) e Rabajà (comune di Barbaresco), fra i più celebri e amati della denominazione.

L’eccellenza dei vini di Bruno Rocca mette d’accordo molti critici del vino: da Daniele Cernilli, alias Doctor Wine, al Gambero Rosso passando per Slow Wine.

Le vigne di Bruno Rocca sono certificate biologiche, fertilizzate con solo letame e vengono evitati trattamenti invasivi, riducendo anche l’impiego di rame e zolfo. L’utilizzo di botti grandi in cantina preserva l’eleganza caratteristica del Nebbiolo della zona di Barbaresco. Lo stile dei vini mette in evidenza struttura e complessità senza rinunciare a quella finezza che distingue il Barbaresco dal Barolo. Se il Barbaresco classico di Bruno Rocca è perfettamente godibile già in gioventù, le sue selezioni da singolo vigneto possono tranquillamente invecchiare in bottiglia, anzi migliorano col tempo. 

I vini di Bruno Rocca su EURhorEKA

BARBARESCO DOCG 2018 e BARBARESCO DOCG 2019

Prodotto dalle vigne più giovani dei vari appezzamenti di proprietà, matura per 18 mesi in piccole botti per essere immediatamente godibile. Due annate disponibili, entrambe considerate di buona qualità: la giovanissima 2019 e la 2018 con un anno di bottiglia in più.

BARBARESCO DOCG CURRÀ 2016 e BARBARESCO DOCG CURRÀ 2018

Currà è una menzione piccola ma molto amata del comune di Neive. Le vigne sono esposte ad ovest, ad un’altitudine compresa fra 200 e 320 metri. Il Nebbiolo è vinificato in botte grande. Più fruttato che floreale, deciso e lineare nello sviluppo al palato con persistenza notevole. Disponibile in due annate, entrambe validissime: la 2016 o la più giovane 2018.

BARBARESCO DOCG RABAJÀ 2016 e BARBARESCO DOCG RABAJÀ 2018

Rabajà è uno dei cru storici del Barbaresco, famoso e amato per la qualità dei vini. La famiglia di Bruno Rocca ha possedimenti in questo cru fin dal 1958, dove ha anche sede la cantina. Le uve provengono dalle vigne esposte a sud-ovest, sotto la cantina, fra 250 e 300 metri di altitudine. Il vino matura per due anni in botti di grandi dimensioni e si distingue per un impatto floreale al naso e un carattere avvolgente e sostenuto al palato.

LANGHE DOC NEBBIOLO FRALÙ 2018

Il Langhe Nebbiolo proviene da diversi vigneti aziendali, in particolare dalle esposizioni più fresche. Il vino matura per alcuni mesi in barrique e si presta ad un consumo disinvolto, pur mantenendo tutta l’eleganza del nebbiolo langarolo; ha struttura semplice e appeal immediato, è estremamente versatile nelle occasioni di consumo.

Altri vini di Bruno Rocca disponibili su EURhorEKA:

Dolcetto d’Alba DOC Trifolé 2019 – Vinificato solo in acciaio, vino rotondo e fruttato, dal carattere particolarmente gioviale.

Langhe DOC Chardonnay Cadet 2018 – Un bianco complesso, fruttato, di buona struttura e notevole intensità.


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