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Nebbiolo Night.

Oltre al Barolo c’è di più!

Se il Barolo è il più famoso, ricercato, chiacchierato vino ottenuto da nebbiolo, gli altri non sono meno interessanti. Parliamo di Barbaresco, Langhe Nebbiolo, Roero ma spostandosi più a nord anche Valtellina, Gattinara e le altre denominazioni dell’Alto Piemonte. Sono tutti vini ricchi di fascino e personalità e sono anche accessibili e facilmente fruibili. Se non li conosci, allora non puoi perderti la Nebbiolo Night di EURhorEKA.

Il nebbiolo è un vitigno misterioso, complicato, esigente, anche selettivo ma dà vini di grandissima qualità, di cui è facile innamorarsi. Per questo abbiamo organizzato una “Nebbiolo Night”: una cena-degustazione dedicata a familiarizzare con il gusto del nebbiolo in tutte le sue diverse espressioni. Vogliamo confrontare diverse denominazioni di vini piemontesi – e non solo – a base di nebbiolo.

I 6 vini selezionati saranno affiancati da 6 preparazione dalla cucina. Il sommelier e degustatore Fabio Ceccarelli contribuirà ad animare la serata, che vuole essere conviviale, divertente e stimolante per i wine lover e gli appassionati di nebbiolo.

Scopriremo i principali territori di coltivazione del nebbiolo come la Valtellina, l’Alto Piemonte e le Langhe. Faremo un percorso geografico, ma anche temporale per concludere con un Gattinara di oltre 13 anni.

Appuntamento: mercoledì 29 marzo alle 20:15
all’Enoteca Vignanuova

Questi i vini che assaggeremo:

  • Valtellina Superiore Valgella Riserva Docg Carterìa SANDRO FAY 2017
  • Langhe Nebbiolo Doc Fralù BRUNO ROCCA 2018
  • Langhe Nebbiolo Doc GIOVANNI CORINO 2019
  • Roero Docg MATTEO CORREGGIA 2019
  • Barbaresco Docg BRUNO ROCCA 2018
  • Gattinara Docg CANTINE VALLANA 2009

Queste le proposte della cucina:

  • Mini-tartare con stracciatella e pomodoro semi-dried
  • Crostino con fegatini, cipolle e vino
  • Tagliolini all’anatra
  • Risotto al vino con formaggio locale fuso
  • Stracotto di maiale con prugne, cipolle e vino
  • Formaggi stagionati per finire

INFORMAZIONI PRATICHE

Mercoledì 29 marzo 2023 alle 20:15
presso Enoteca Vigna Nuova in Via dei Federighi, 3/R Firenze (ingresso anche da via del Moro)
Costo: 60 euro
Prenotazioni: wineclub@eurhoreca.it – tel. 392 3614035 

La partecipazione all’evento è riservata ai membri di EURhorEKA. Se non sei ancora iscritto puoi farlo gratuitamente: clicca qui.

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Il Nebbiolo del Nord

Nel libro avvincente “Il Mistero del Barolo” Giovanni Negri spiega come il Nebbiolo nelle Langhe ci sia arrivato solo in tempi relativamente recenti, mentre da secoli prosperava nelle aree vitate dell’Alto Piemonte. Si tratta delle province di Novara, Vercelli e Biella, ovvero della Val di Sesia. Quest’area una volta era interamente vitata, forse la più vitata del Piemonte, e i suoi vini erano rinomati ed apprezzati per la loro eleganza e la loro longevità.

Dunque il Nebbiolo dell’Alto Piemonte è il Nebbiolo delle origini, qui chiamato anche Spanna. Il clima dell’Alto Piemonte è fresco, siamo fra le Alpi e il Lago Maggiore; il Nebbiolo fatica a maturare perfettamente ogni anno; pertanto è pratica comune coltivarlo insieme a varietà complementari più precoci come la Vespolina, la Croatina e l’Uva Rara.

Il territorio della Val di Sesia dove insistono le denominazioni dell’Alto Piemonte ha anche un’origine geologica unica ed originale. Si è formato nella preistoria dall’esplosione di un grandissimo vulcano che è collassato portando in superficie proprio la caldera del vulcano. Ecco che le vigne insistono su terreni ricchi di porfido e rocce di origine vulcanica.

In queste condizioni il Nebbiolo si fa elegante, fine, fresco e soprattutto longevo. Le denominazioni più famose sono Gattinara e Ghemme, entrambe DOCG, ma accanto ad esse si trovano vini eccellenti nelle DOC Boca, Lessona, Bramaterra, Colline Novaresi, Coste della Sesia, Sizzano e Fara. Piccole denominazioni dal punto di vista quantitativo, sconosciute al grande pubblico e alla grande distribuzione, ma vi si trovano veri e propri gioielli, spesso a prezzi assai invitanti.

La cantina Vallana ha una storia di viticoltura in Alto Piemonte che risale al 1787. Di generazione in generazione si è specializzata nella produzione di vini da lungo invecchiamento a base di Nebbiolo. Con sede a Boca e vigneti in diverse zone, la cantina Antonio Vallana produce una gamma di etichette di grandissimo fascino.


I VINI DI CANTINE VALLANA SU EURHOREKA

Colline Novaresi Spanna 2016

Prodotto con Nebbiolo (90%) e Vespolina (10%), è un vino di medio corpo, da apprezzare anche nei primi anni dall’imbottigliamento. Si presenta rosso rubino tenue, sprigiona profumi di ciliegia, prugna e tabacco ed ha gusto fresco, sapido e persistente.

Boca 2015

Boca è la denominazione più alta del Piemonte, collocandosi fra 420 e 520 metri sul livello del mare. Il vino è un blend di Nebbiolo (70%) e Vespolina (30%) coltivati su suolo vulcanico ricco di porfido. Il vino matura in botti di legno per oltre 18 mesi. Ha colore granato luminoso, profumi floreali e fruttati corredati da spezie e cuoio. Gusto profondo, intenso, scorrevole, elegante.

Gattinara 2009

Vino potente e tannico, prodotto da Nebbiolo in purezza, coltivato su suolo vulcanico e maturato per oltre due anni in botti di legno. Il Gattinara ha una longevità impressionante. Si presenta con un colore rosso granato, con qualche lieve riflesso aranciato. Al naso dominano i sentori evoluti come tabacco, pelle e liquirizia che, dopo qualche minuto, si amalgamano a note più terrose e fruttate.


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I Barbaresco autentici di Bruno Rocca.

15 ettari vitati in posizioni invidiabili fanno di Bruno Rocca un produttore mitico, consolidato e affidabile di Barbaresco. Il suo nome è legato in maniera indissolubile al cru Rabajà; non si può infatti parlare di Barbaresco Rabajà (storica e pregiata menzione geografica aggiuntiva) senza fare riferimento al nome e ai vini di Bruno Rocca.

La filosofia produttiva è perfettamente espressa da una frase scritta sul sito della cantina: « … il nostro obbiettivo non è quello di “fare” il vino …. È la nostra terra che firma i vini, non il produttore».  

Oggi guida la cantina Francesco Rocca, figlio di Bruno; i suoi vini da Nebbiolo sono prodotti con poco interventismo, anzi nel rispetto di quello che il territorio sa dare. E si tratta di un territorio di primo piano: quello della Langa di Barbaresco con i suoi cru Currà (comune di Neive) e Rabajà (comune di Barbaresco), fra i più celebri e amati della denominazione.

L’eccellenza dei vini di Bruno Rocca mette d’accordo molti critici del vino: da Daniele Cernilli, alias Doctor Wine, al Gambero Rosso passando per Slow Wine.

Le vigne di Bruno Rocca sono certificate biologiche, fertilizzate con solo letame e vengono evitati trattamenti invasivi, riducendo anche l’impiego di rame e zolfo. L’utilizzo di botti grandi in cantina preserva l’eleganza caratteristica del Nebbiolo della zona di Barbaresco. Lo stile dei vini mette in evidenza struttura e complessità senza rinunciare a quella finezza che distingue il Barbaresco dal Barolo. Se il Barbaresco classico di Bruno Rocca è perfettamente godibile già in gioventù, le sue selezioni da singolo vigneto possono tranquillamente invecchiare in bottiglia, anzi migliorano col tempo. 

I vini di Bruno Rocca su EURhorEKA

BARBARESCO DOCG 2018 e BARBARESCO DOCG 2019

Prodotto dalle vigne più giovani dei vari appezzamenti di proprietà, matura per 18 mesi in piccole botti per essere immediatamente godibile. Due annate disponibili, entrambe considerate di buona qualità: la giovanissima 2019 e la 2018 con un anno di bottiglia in più.

BARBARESCO DOCG CURRÀ 2016 e BARBARESCO DOCG CURRÀ 2018

Currà è una menzione piccola ma molto amata del comune di Neive. Le vigne sono esposte ad ovest, ad un’altitudine compresa fra 200 e 320 metri. Il Nebbiolo è vinificato in botte grande. Più fruttato che floreale, deciso e lineare nello sviluppo al palato con persistenza notevole. Disponibile in due annate, entrambe validissime: la 2016 o la più giovane 2018.

BARBARESCO DOCG RABAJÀ 2016 e BARBARESCO DOCG RABAJÀ 2018

Rabajà è uno dei cru storici del Barbaresco, famoso e amato per la qualità dei vini. La famiglia di Bruno Rocca ha possedimenti in questo cru fin dal 1958, dove ha anche sede la cantina. Le uve provengono dalle vigne esposte a sud-ovest, sotto la cantina, fra 250 e 300 metri di altitudine. Il vino matura per due anni in botti di grandi dimensioni e si distingue per un impatto floreale al naso e un carattere avvolgente e sostenuto al palato.

LANGHE DOC NEBBIOLO FRALÙ 2018

Il Langhe Nebbiolo proviene da diversi vigneti aziendali, in particolare dalle esposizioni più fresche. Il vino matura per alcuni mesi in barrique e si presta ad un consumo disinvolto, pur mantenendo tutta l’eleganza del nebbiolo langarolo; ha struttura semplice e appeal immediato, è estremamente versatile nelle occasioni di consumo.

Altri vini di Bruno Rocca disponibili su EURhorEKA:

Dolcetto d’Alba DOC Trifolé 2019 – Vinificato solo in acciaio, vino rotondo e fruttato, dal carattere particolarmente gioviale.

Langhe DOC Chardonnay Cadet 2018 – Un bianco complesso, fruttato, di buona struttura e notevole intensità.


EURhorEKA è la CartaVini al servizio di chi dà servizio. Pensato per il canale Ho.Re.Ca. e per grandi appassionati. Vini immediatamente disponibili senza minimo d’ordine e recapitati in tempi lampo. Solo per iscritti.

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FAY: rossi eleganti per tutte le stagioni

Come si fa a non amare i vini della Valtellina? Così sottili, così eleganti, così essenziali, eppure così gustosi e longevi come pochi altri al mondo. Grazie ai tannini delicati si bevono anche freschi d’estate (senza esagerare, 14-15°C è la temperatura ideale). Nascono in un ambiente suggestivo: una vallata alpina attraversata dall’Adda, al confine con la Svizzera. È una vallata orizzontale con un versante delle montagne rivolto a nord, ombreggiato e coperto di boschi; il versante esposto a sud è invece colpito dai raggi del sole dall’alba al tramonto ed è qui che si coltivano vigneti in terrazzamenti eroici, sostenuti da muretti a secco creati nel corso dei secoli. È come se fosse stato scolpito un versante delle Alpi Retiche per ricavare piccoli orticelli in cui piantare le viti, senza neanche uno strato di suolo fertile. Anzi per lo più le piante affondano le radici in 40-100 cm di sabbia e ghiaia e poi incontrano la roccia dura delle Alpi. Una situazione di difficoltà estrema, sia per l’uomo che ci lavora, sia per la pianta che ci sopravvive. Ma la bontà di quel nettare, che è il vino della Valtellina, ha spinto l’uomo a sfidare la natura ostile con caparbietà, pur di ottenere il risultato.

Per quanto lentamente, la quantità di ore di sole permette al Nebbiolo di arrivare a maturazione, perché è il Nebbiolo il grande protagonista dei vini della Valtellina, qui chiamato Chiavennasca. L’assenza di calcare e argilla, le temperature fresche dovute all’ambiente alpino, l’altitudine e le escursioni termiche pronunciate restituiscono vini rossi unici, dalla personalità raffinata. 

Sandro Fay ha fondato la cantina che porta il proprio nome sfruttando la tradizione di famiglia. La consuetudine familiare di fare vino con Sandro diventa un’impresa nel 1973, quando inizia la commercializzazione dei vini. Oggi i figli di Sandro sono al timone dell’azienda.  

La cantina Fay conta su 15 ettari vitati, che in Valtellina sono un bel patrimonio. Per avere 15 ettari è necessario mettere insieme tantissimi appezzamenti separati. Pochi sono i vigneti con un’estensione ragguardevole come si trova in Toscana. La famiglia Fay ha fondato la propria attività sullo studio del territorio per valorizzarlo al meglio. È un merito questo che la rende un faro per la viticoltura della regione. La cantina si trova nella sottozona della Valgella, quella più orientale e più fresca. Fay ha capito quanto alcune variabili facciano la differenza in Valtellina: la quantità di suolo a disposizione delle radici prima di incontrare la roccia; l’altitudine del vigneto e la sua pendenza. Ha così individuato fra le proprie vigne dei veri e propri Cru come Carterìa e Ca’ Morèi

Lo stile distintivo dei vini di Fay è la precisione, l’esaltazione delle peculiarità del territorio e l’unicità delle annate, con un approccio artigianale, poco interventista, ma mai naïf: niente è lasciato al caso. Tutto questo fa della cantina Fay un produttore molto affidabile e lo stesso vale per i suoi vini.

I VINI DI FAY SU EURhorEKA

Rosso di Valtellina Tei 2019 – lt.0,75

È il vino giovane, di pronta beva, prodotto con le uve delle vigne più basse e con un affinamento breve solo in acciaio. Si chiama Tèi perché i vigneti da cui proviene sono tutti nel comune di Teglio (Tèi in dialetto). È un Nebbiolo in purezza ed è il vino perfetto da accompagnare alla Bresaola della Valtellina, ma anche ai salumi toscani. Sta bene con primi piatti semplici, con carni bianche e pesci al forno. Lo si può tranquillamente sbicchierare durante un buffet, in un wine bar, all’aperitivo accompagnato con pochi stuzzichini. È un vino beverino nel senso più positivo del termine, col gusto del Nebbiolo.

Valtellina Superiore Valgella Costa Bassa 2018 – lt.0,75

Il vino Costa Bassa prende nome da un vigneto che dal fondo valle raggiunge 450 metri. Il Nebbiolo risente dell’umidità del fiume Adda e di conseguenza sviluppa una buccia più sottile. Per questo il vino ha un corpo delicato, un’acidità moderata e tannini morbidi.Il suo pregio è la facilità di approccio, pur avendo la complessità di un Valtellina Superiore con affinamento in botti grandi di un anno. Provatelo con primi piatti al ragù.

Valtellina Superiore Valgella Ca’ Morei 2018 – lt.0,75

Ca’ Morei è un cru, un vigneto di 2,5 ettari nella sottozona della Valgella a 550 m s.l.m., nel comune di Teglio. È uno dei vigneti più estesi e agevoli della proprietà; qui Fay ha potuto coltivare i filari a guyot, rendendo più efficiente la gestione agronomica e più facile la vendemmia. Il vino affina per un anno in botti di rovere di varie dimensioni e per 15 mesi in bottiglie prima di esser messo in commercio. È un Nebbiolo con profumi di frutti di bosco, rotondo dalla trama quasi vellutata, ma elegante, con ottimo allungo e adeguata freschezza. A tavola accompagna carni arrosto.       

Due annate disponibili: 2018 e 2016

Valtellina Superiore Valgella Riserva Carteria 2016 – lt.0,75

«Che splendida alchimia per questa Riserva Carteria ’16. La sintesi armoniosa delle tre “f”: frutto, freschezza e finezza. Con note floreali e pepate, bocca ricca, finale lungo e polposo.» Così è descritto dal Gambero Rosso che gli ha attribuito i 3 bicchieri. Carterìa è una vigna vecchia a oltre 550 metri nel comune di Teglio ed è da qui che Fay produce la propria Riserva. Il vino matura per un anno in botti grandi e piccole e sosta in bottiglia per un anno e mezzo prima di esser messo in commercio. È un vino di grande appeal, capace di evolvere nel tempo, complesso, persistente con tannini fitti ma eleganti e una squisita mineralità che accompagne il frutto. Perfetto per carni in umido, selvaggina, oppure formaggi a pasta dura molto stagionati. 

Due annate disponibili: 2016 e 2017

Sotcastel 2019 Alpe Retiche IGT – lt.0,75

È un bianco prodotto con Chardonnay coltivato oltre 800 metri nel comune di Teglio. Un vino estremo, originale ma comunque “ben interpretato, con note floreali e di pesca bianca, la bocca è vibrante.” – parole del Gambero Rosso. È un vero bianco alpino, uno Chardonnay fresco e minerale come uno Chablis, vinificato in acciaio, solo una parte del vino matura per alcuni mesi in rovere.